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sabato 21 gennaio 2012

Quanto costa il neonato?



Per un bambino si spendono centinaia di euro tra corredino e accessori: ma non tutto è necessario

Eccoci, ormai siamo alla fine della nostra avventura-gravidanza e con il nostro bel pancione ce ne andiamo in giro per negozi specializzati per comprare tutto il necessario per il nostro bambino. Tra poco ce l’avremo tra le braccia, sarà presente e avrà bisogno di tante cose: pannolini, carrozzina, biberon, vestitini…la voglia di spendere è tanta e ci sembra che tutto sia necessario.
Come non rimanere affascinate da tutine con gli orsetti, culle bordate di pizzi e sete, carrozzine ammortizzate e succhiotti colorati? Ma, prima di essere prese dal raptus della spesa pazza, fermiamoci un attimo e vediamo insieme quali cose sono veramente indispensabili e quali invece possono essere risparmiate.


Body, tutine e magliettine

Camicine di seta o cotone, magliette di cotone-lana, body, calzini, tute di spugna. Prima di comprare tutto quello che ci piace è bene informarsi presso l’ospedale in cui si partorirà, che cosa richiede la struttura. Molte cliniche non vogliono niente, altre richiedono un corredino completo per quattro giorni. Comunque sia indispensabile per i primi tempi è un completo di almeno 6 ricambi, ovvero 6 body di lana o cotone a seconda della stagione, o 6 completini di mutandine e magliette. Poi 6 tutine di spugna o ciniglia e le calzine di cotone. I prezzi? A seconda della marca possono esserci grosse differenze: un body si aggira intorno ai 6-7 euro, una tutina essenziale 10-15 euro, una confezione con due paia di calzini si aggira intorno ai 5 euro. Se tutto lo moltiplichiamo per 6 e ci aggiungiamo 6-7 bavaglini (20 euro), un accappatoio (12 euro) e i pannolini, ci aggiriamo intorno ai 130-160 euro, solo per le prime settimane. Nel giro di un mese il bimbo avrà già cambiato taglia e quindi dovremo ricomprare tutto ex-novo! Ciò che conta nell’acquisto è che i tessuti siano naturali e non sintetici e le abbottonature pratiche. In questo caso per risparmiare un pochino è consigliato accettare con entusiasmo i vestitini dei nipotini o dei figli di amiche: i bimbi crescono talmente in fretta che i loro indumenti non fanno in tempo a deteriorarsi. Inoltre per lavarli non occorrono detersivi particolari, ma un semplice sapone che non contenga però ammorbidente, che potrebbe provocare irritazioni alla pelle delicata del neonato.

I pannolini non bastano mai

Bisogna ammetterlo: saranno cari, ma benedetti i pannolini usa e getta! Sicuramente la fasciatura tradizionale, quella con ciripà e triangoli, come usavano le nostre nonne (ma anche le nostre mamme!) è più economica: 6 triangoli e 6 ciripà, si aggirano intorno ai 20 euro. Ma in più bisogna aggiungere la fatica di lavarli! Un pacco doppio da 56 pannolini costa intorno ai 16-17 euro. Ma se si considera che un neonato mangia da 6 a 10 volte in 24 ore e che a ogni poppata corrisponde un cambio, un pacco dura al massimo 6-7 giorni. Facendo due facili conti dobbiamo quindi calcolare che in un mese (almeno nei primissimi mesi, poi con l’aumentare dei mesi i pannolini usati quotidianamente diminuiranno), se ne vanno solo per i pannolini dai 60 ai 70 euro. Però in questo caso si guadagna in praticità e in tempo!

Per l’igiene non dimenticate l’acqua

Per quanto riguarda l’igiene del neonato, ci vengono consigliati numerosissimi prodotti: sapone liquido, shampoo, olio, spugna naturale, spazzolina per capelli, ecc. per una spesa complessiva che supera facilmente i 50 euro. Ma gli esperti dicono che non tutto è necessario e che c’è solo un prodotto detergente indicato per il neonato: l’acqua. I piccoli infatti hanno una pelle delicata, spesso secca, e se la aggrediamo 4 o 5 volte al giorno con le sostanze tossiche dei saponi, togliamo il film idrolipidico che protegge la pelle. Il consiglio per evitare future dermatiti al nostro piccolo allora è quello di usare sempre l’acqua e, solo una volta ogni 3-4 giorni, un detergente che non contenga sapone. Lo stesso vale per le creme antiarrossamento: non vanno usate come prevenzione ma solo di fronte a effettivi arrossamenti.

Latte in polvere… d’oro

Il latte materno è l’alimento migliore per rafforzare le difese del bambino e prevenire future malattie. E’ fonte di intimità e gratificazione per mamma e bambino. E, se vogliamo vedere anche l’aspetto, meno poetico ma più pratico, dell’economia, non costa nulla! Un consiglio per tutte allora: se potete allattate e fatelo finché potete. Per le altre c’è il latte artificiale in polvere o liquido, ma purtroppo i costi sono elevatissimi, soprattutto in Italia. Il prezzo al chilo del latte in polvere va dai 30 ai 40 euro, mentre i cartoni di latte liquido (da mezzo litro) costano in media 2/3 euro. Quindi, un bambino che succhia sei volte al giorno consuma dai 2,5 ai 3,5 euro di latte al giorno. Per una spesa mensile che va da 75 ai 110 euro. E in questo caso non si può fare economia, non c’è altra scelta se non pagare.

Biberon e succhiotti di mille forme

Una mamma che allatta al seno non ha bisogno di niente altro. Il neonato si sfama e si disseta solo con il latte. Quindi non date retta alle case produttrici che ci suggeriscono di comprare biberon e tettarelle per dare al neonato acqua e camomilla. Purtroppo chi allatta artificialmente non può fare a meno del biberon. O meglio, dei biberon: sei, sette poppate al giorno significano altrettanti biberon. Quelli in vetro costano dai 7 euro in su. Inoltre in commercio ci sono scaldabiberon (i più semplici partono dai 30 euro) e apparecchi per la sterilizzazione (dai 60 euro).
Ma in questo caso possiamo risparmiare: quello che conta è l’igiene che è facile ottenere anche con i “vecchi metodi”: far bollire biberon e tettarelle in una semplice pentola d’acqua!
E il ciuccio? Alcuni esperti affermano che è meglio non dare al neonato questa abitudine, soprattutto per l’allattamento al seno. Per accogliere tutto il capezzolo infatti il bimbo spalanca la bocca. Invece quando riceve il ciuccio deve socchiuderla: sono messaggi contraddittori e lui finisce per fare confusione. Ma se ha un effetto calmante sul neonato, si può scegliere tra 20 tipi diversi: a goccia grande o piccola, in silicone, in caucciù, ecc. a seconda della preferenza del piccolo. I prezzi variano dai 2 euro in su.

Culla, lettino e carrozzina

Diventiamo “deboli” di fronte a una tenera culla arricchita con ricami e fiocchi. Ma prima di acquistarla pensateci bene: i prezzi variano dagli 80 euro a oltre 500. La culla è un piacere per i nostri occhi più che una vera utilità per il neonato, in quanto potrà andare bene per i primi 3-4 mesi (in cui si può utilizzare la carrozzina), ma poi bisogna passare al lettino.
Per fare un’unica spesa (dai 150 euro in su) va bene mettere il neonato subito nel lettino con le sponde, basta rivestirlo con i paracolpi. Indispensabile l’acquisto di materasso, cuscino (basso e piccolo), lenzuola e coperta, spesa questa che si aggira intorno a un prezzo minimo di 100 euro.
Eh sì, anche se è un prodotto che si usa al massimo 5-6 mesi, la carrozzina bisogna proprio comprarla! E quanti modelli tra cui scegliere! In commercio ce ne saranno più di cento tipi: con ruote piccole o grandi, con schienale regolabile, con aggancio rapido…Insomma ce n’è per tutti i gusti e per tutti i portafogli: dai 150 ai 350 euro.

guidagenitori.it
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