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La pagina che ti aggiorna sui prezzi, l'andamento del mercato e tanto altro ;-) ...vieni a scoprirlo clicca qui.

Quanto costa un blindato Lince?

Iveco LMV, Light Multirole Vehicle meglio conosciuto come Lince è un mezzo blindato leggero di nuova generazione prodotto da Iveco Defence Vehicles di Bolzano.

Quanto costa la Smart Elettrica?

La Smart elettrica debutta sul mercato. Dopo la sperimentazione in diverse città italiane, la citycar Mercedes a batterie è ordinabile come tutte le altre varianti.

Quanto costa il Giro del Mondo?

E ‘difficile dare una stima esatta di quanto costa un Giro del Mondo. La domanda importante è: che tipo di viaggio si desidera fare e per quanto tempo?

Quanto costa Segway i2?

E' americano e realizzato con le migliori tecnologie esistenti e colpisce sia tecnicamente, che per la sua semplicita' d'utilizzo.

AltroConsumo.it

Altroconsumo è un'associazione di consumatori, la prima e la più diffusa in Italia con i suoi 345.000 Soci. Indipendente e senza fini di lucro ha tutela dei consumatori.

Quanto costa una ragazza Top?

Questa è la triste realtà raccontata da uno di voi. Una riflessione misurata sulla condizione di inferiorità maschile e sulle conseguenze economiche da essa derivate.

Quanto costa un lancio in Tandem?

Il metodo più semplice, veloce e sicuro per avvicinarsi al mondo del paracadutismo sportivo è il lancio in tandem, ovvero saltare da 4200 metri saldamente imbragato ad un istruttore senza bisogno di corsi particolari o visite mediche.

Quanto costa una cena con Barack Obama?

Se trovate nella vostra casella mail l’invito “Vieni a cena da me”, mittente: “Barack Obama,” non preoccupatevi, non è un virus.

Preventivo24.it

Costruzione? Ristrutturazione? Risparmia con noi sui tuoi lavori di casa. Metti il tuo lavoro all'asta su miorisparmio.it

Quanto costa una stella?

Una delle idee più originali, e mai fuori moda, è regalare una stella. Grazie alla tecnologia e alla diffusione di internet oggi è molto facile accaparrarsi la stella prescelta.

sabato 31 marzo 2012

Quanto Costa un blindato Lince?

L'Iveco LMV, Light Multirole Vehicle (Veicolo Leggero Multiruolo) è un mezzo blindato leggero di nuova generazione prodotto da Iveco Defence Vehicles di Bolzano. Venduto in svariati paesi tra cui: Regno Unito, Belgio, Spagna è la risposta al collaudato omologo americano Humvee. L'Iveco ne esalta le caratteristiche di agilità e protezione, non per nulla è soprannominato Lince. Con un motore common rail Iveco F1c di 3.000 cc da 136 kw (185 cv) ed ha una massa di circa 7.000 kg con capacità di caricare altri 2.500 kg. Cambio a 6 velocità e ammortizzatori indipendenti raggiunge una velocità di 130 km/h.
In Italia è in dotazione all’Esercito, ai Carabinieri, alla Marina, all’Aeronautica e alla Protezione Civile. L'ultima fornitura, tutt'ora in corso è di 477 veicoli tattici con vari allestimenti per un totale di 198 milioni di euro pari ad u costo medio di 415.000 euro a veicolo.


Un costo non indifferente paragonato al celebre Humvee che tutti conosciamo anche grazie alla sua versione civile chiamata Hummer. Questo celebrato veicolo tattico è in attività da più di un ventennio aggiornato periodicamente. Il suo prezzo va dai 70.000 dollari ai 200.000 dollari, ma sta per esser sostituito dal nuovo Lockheed Martin JLTV (Joint Light Tactical Vehicle) il cui prezzo è stimato in più 300.000 dollari ad esemplare.
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venerdì 30 marzo 2012

Quanto costa una corsa in taxi?

I taxi palermitani sono i piu' economici in Italia, mentre quelli bolognesi i piu' cari. E' quanto emerge dalla ricerca condotta dalla TripAdvisor, sito di recensioni di viaggio, per stabilire in quali citta' del Belpaese costa meno una corsa in taxi. Questa rilevazione e' stata realizzata prendendo in considerazione nove fra le principali citta' Italiane: Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Venezia. I prezzi delle citta' sono stati confrontati in base al prezzo medio di una corsa in taxi di otto chilometri. Nelle citta' del Sud Italia una corsa in taxi e' sicuramente piu' conveniente: i risultati della ricerca condotta da TripAdvisor mostrano infatti che Palermo e' in assoluto la citta' meno esosa per concedersi un viaggio in taxi, con un costo medio di 9,18 euro, seguita da Napoli (9,20 euro) e da Bari, con un costo medio di 9.40 euro.
Ai primi posti fra le citta' italiane dove il tassametro corre piu' velocemente troviamo la citta' di Bologna, con un prezzo medio per corsa di 14.02 euro. A Firenze (14 euro) va invece la medaglia d'argento fra le citta' dello Stivale piu' care per chi fruisce di una corsa in taxi, mentre Venezia, con un prezzo medio per corsa che si aggira attorno ai 13.89 euro, conquista la terza posizione. Cagliari ottiene, infine, la quarta posizione con un prezzo medio di 13.04 euro per corsa. A meta' classifica svettano invece Milano, con un prezzo medio per corsa di 11.40 euro, e Roma, con un prezzo medio di 10.16 euro per corsa.
''Il livello di gradimento di una vacanza non dipende soltanto dalle bellezze della destinazione scelta o dal servizio in hotel, ma anche dalla possibilita' di muoversi per la citta' in maniera comoda, veloce e soprattutto economica - ha affermato Lorenzo Brufani, portavoce di TripAdvisor in Italia - Ecco perche' anche le tariffe dei taxi possono incidere sulla soddisfazione del turista, le cui scelte sono spesso legate al budget a disposizione. L'indagine di TripAdvisor rivela che sono le citta' del sud Italia ad avere le tariffe piu' convenienti per una corsa in taxi, con Palermo in testa alla classifica''.

'Ma anche consultare il forum di TripAdvisor puo' essere molto utile per coloro che cercano consigli su come visitare in modo veloce, ma anche economico, le principali citta' del nostro paese; a volte la maniera migliore per visitare una citta' e' girarla a piedi'', ha concluso il portavoce.

Estratto da: http://www.siciliainformazioni.com/giornale/cronacaregionale/142371/l.htm 
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Quanto costa il passaporto?


Il passaporto resta il principale documento per le trasferte oltre confine, poiché universalmente riconosciuto, mentre non sono molti i Paesi che accettano la carta d’identità italiana valida per l’espatrio. Ce lo ricorda il sito del ministero degli esteri Viaggiare informati. Vediamo allora cosa bisogna fare per assicurarsi dei documenti validi che ci permettano di varcare le frontiere, tutte le frontiere.

Intanto ricordiamoci che la carta d’identità, anche nei paesi in cui viene riconosciuta, ha un problemino: quella elettronica infatti viene rinnovata dai Comuni con un foglio di carta, che andrebbe poi portato con sé al momento del viaggio. Questo sistema non è riconosciuto valido in alcune zone.

A tale proposito si segnala che spesso comportano notevoli disagi (fino al respingimento in frontiera) le carte d’identità in formato cartaceo rinnovate con timbro apposto dal Comune di appartenenza e le carte d’identità la cui validità sia stata prorogata fino al giorno della propria data di nascita.

Per ovviare a questo inconveniente è possibile rifare del tutto la carta di identità, invece di rinnovarla: costa circa 26 euro e si può fare presso gli uffici del Comune.

Se invece avete intenzione di viaggiare verso lidi che non accettano la carta di identità come lasciapassare, vi serve il passaporto. In questo caso dovete andare in Questura. L’appuntamento si prende online, vediamo di scendere nei dettagli e di capire cosa portare con noi all’appuntamento in questione

Intanto chiariamo un dettaglio fondamentale: il sistema di prenotazione online vi permette di prenotarvi SOLO nei giorni appositamente previsti, che non sono TUTTI i giorni di apertura dell’Ufficio passaporti. Nel senso che magari l’Ufficio è aperto 4 volte alla settimana ma tramite internet ve ne risultano solo 2, negli altri giorni (che magari sono quelli in cui non lavorate, non avete università, etc etc) potete andare comunque, solo che dovete fare la fila.

Una volta scelto il giorno fatidico, non andate in Questura a fare la coda solo per chiedere quali documenti portare per rinnovare il Passaporto, ma portatevi dietro: 2 foto tesseraidentiche e recenti (attenzione, non accettano tutte le foto: ci vuole lo sfondo bianco, dovete guardare avanti, niente cappelli o occhiali da sole); 1 contrassegno telematico di 40,29 euro (si compera dal tabaccaio); il bollettino, pagato, da 42,50 euro (conto corrente n. 67422808 intestato a Ministero dell’Economia e delle Finanze - Dipartimento del tesoro, causale “importo per il rilascio del passaporto elettronico”); il vecchio passaporto scaduto o la denuncia dello smarrimento.

Stampate il modello per la richiesta del passaporto che trovate e riempitelo con tutti i dati del caso. Non andate in Questura dopo aver fatto colazione e con le mani tutte impastate di crema e zucchero a velo, dato che dovrete lasciare, oltre alla vostra firma su un cartoncino bianco, anche le vostre impronte digitali.

Infine, se avete dei figli piccoli, ricordatevi che l’iscrizione del minore sul passaporto del genitore è valida fino al 26 giugno 2012. Da questa data il minore può viaggiare in Europa e all’estero solo con un documento di viaggio individuale. Al contempo i passaporti dei genitori con iscrizioni di figli minori rimangono validi per il solo titolare fino alla naturale scadenza.

Estratto da:http://www.travelblog.it/post/15833/passaporto-scaduto-ecco-come-si-fa-a-rinnovarlo-e-quanto-costa
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mercoledì 28 marzo 2012

Quanto costa il nuovo sandalo Prada?

Scarpe Prada P/E 2012, i sandali in vernice.


Uno dei modelli di punta della nuova collezione Prada sono proprio questi favolosi sandali in vernice pensati in una forma molto caratteristica. Sono stati il centro della sfilata primavera estate 2012 di Prada a Milano Moda Donna qualche mese fa e il cuore della nuova campagna pubblicitaria per la loro capacità unica di attirare l’attenzione! La zeppa scultorea è alta ben 12.5 cm, hanno punta open-toe e fiore gioiello a impreziosirla. La forma è completata da slingback in vernice e il prezzo, ahimè, è di ben 1.170 euro.


Estratto da http://shoes.stylosophy.it



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sabato 24 marzo 2012

Quanto costa un coast to coast negli USA?



Gli Stati Uniti sono una terra dai mille paesaggi, deserti, foreste, fiumi, laghi, geyser ed oceano e chi ne ha più ne metta. Poi visitare Las Vegas e finire a Hollywood e perché no anche cavalcare un’onda dell’oceano in Californiacon il surf. Gli USA con una parola sola: un sogno.La prima cosa che si deve pensare quando si sta pensando di organizzare un viaggio del genere è il budget! Attraversare gli USA con auto, con una moto (con l’Harley è il mio sogno) o con un camper non è sicuramente low cost. Ma possiamo trovare qualche modo per risparmiare un po’ di soldini.

Prima di tutto il volo. Si dovrebbe prenotare almeno con 4/5 mesi d’anticipo e dovremmo cavarcela con una cifra intorno ai 600/700 euro.
Affittare un auto one way ha un bel costo. Cercando su Internet ho capito che la miglior cosa è affidarsi ad una compagnia di car rent con una certa fama per evitare inutili problemi. Prenotando in tempo e cercando qualche offerta si riesce a risparmiare qualche euro. Quasi tutti consigliavano di affittare un’auto con Alamo o con l’Avis. Occhio alle clausole del contratto e alle franchigie. Un viaggio così lungo sicuramente è ricco di imprevisti e quindi è meglio che abbiate un’assicurazione che vi copra totalmente. State anche attenti alla tassa di drop off fee che varia a seconda della distanza.
Per affittare l’auto gli unici documenti che vi saranno richiesti sono una carta di credito valida. La patente italiana è valida, ma non tutte le compagnie di car rent affittano le auto a ragazzi minori di 25 anni, informatevi prima. Il costo di affitto è di circa 2000 euro per una berlina, per una Pontiac GTO vi servirà qualcosina in più.
La benzina negli Stati Uniti ha un costo irrisorio rispetto all’Italia, per fortuna la voce carburante non inciderà di tantissimo sul bilancio. Tenete presente comunque che andrete a spendere una somma intorno ai 400-500 euro L‘assicurazione sanitaria è un’altra cosa da non dimenticare: negli USA l’assistenza medica è privata, ciò vuol dire che se non avete un’assicurazione dovrete pagare tutto di tasca vostra. Vi auguro di non doverla usare ma è da stupidi non pensarci. Per non rischiare è meglio stipulare prima di partire un’assicurazione che vi copra tutte le spese mediche necessarie. Le più famose sono Viaggi Sicuri, Europassistance e Genertel. Più o meno il costo si agirà intorno ai 100 euro a persona. 
Dove dormire? In America ci sono moltissimi motel con cui è possibile alloggiare spendendo pochi dollari. I motel li dovrete strada facendo, per esperienza consiglio di prenotare solo il motel/hotel di arrivo e di partenza. Durante il viaggio cambierete spesso percorso e così facendo avrete maggior flessibilità sulla scelta dell’itinerario da seguire, che è un fattore chiave in un viaggio on the road. Per risparmiare qualche dollaro cercate di utilizzate internet per sapere se c’è un motel nelle vicinanze low-cost. Aggiungete tra i preferiti questo sito, Hotel Coupons: è una sorta di Groupon per motel. Il prezzo medio per una notte in motel è si aggira intorno ai 40/50 dollari.
Dove mangiare? Gli USA sono la patria del fast food e della cucina etnica, non credo che la voce cibo graverà il vostro bilancio e poi le bevande analcoliche per chi non lo sapesse si pagano una volta sola.
Facendo un veloce calcolo un coast to coast degli Stati Uniti costa all’incirca 4500/5000 euro non è certamente una somma low-cost ma considerate sempre il fatto che state attraversando gli Stati Uniti D’America.

Estratto da:
http://traveldifferent.it/17-stati-uniti/coast-to-coast-degli-usa.html
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venerdì 23 marzo 2012

Quanto costa andare in rosso?

Scoperta dell’anno: lo scoperto di conto costa moltissimo, fino a 50 euro se si sconfina di 500 euro per un solo giorno. E a incidere, più che i tassi, sono le variegate e poco trasparenti commissioni sullo sconfino. Sono quelle che hanno sostituito le vecchie commissioni sul massimo scoperto, cancellate dal decreto Bersani, rientrate dalla finestra con altri nomi («Commissione Manca Fondi», «Commissione Immediata Disponibilità Fondi»...) e che ora il decreto Liberalizzazioni, al vaglio del Parlamento, vorrebbe eliminare.

Quanto si spende?Secondo l’indagine Bocconi, se non si ha un fido e si va in rosso di 500 euro per un solo giorno, si spendono 50,23 euro con il Montepaschi e 25,19 euro con Bnl: due banche che applicano la commissione fissa (fino a 50 euro, senza contare l’eventuale abbattimento da soglia d’usura). Che scatta comunque: paradossalmente, conviene ammortizzarla restando fuori dal fido più a lungo. Poca è difatti la differenza se si sta in rosso di 500 euro per un giorno o per una settimana: qui il costo massimo è di 51,6 euro (sempre Mps), e 26,31 euro in Bnl. Se lo sconfino dura un mese, invece, si arriva a spendere 74,42 euro con Unicredit, seguito da Intesa Sanpaolo con 67,08: due istituti che applicano la commissione giornaliera (cresce con il numero dei giorni di scoperto). La più conveniente è qui la Popolare Milano (6,88 euro per un mese di scoperto), che nell’ipotesi considerata non risulta applicare commissioni. E se si ha il fido, ma per disgrazia lo si supera? Per 500 euro di rosso si spende la metà (ma sempre molto): 25,19 euro al massimo se si sconfina per un giorno e 26,31 per una settimana (in entrambi i casi con Bnl). Se si sfora per un mese, la cifra sale a un massimo di 74,42 (Unicredit). Il punto è: in questo ginepraio di commissioni, come si può capire quanto si spenderà? Difficile. Per di più, sui fogli informativi, tassi e condizioni sono spesso spariti. «Per i clienti privati la trasparenza sostanziale è ancora molto bassa — dice Caselli —. Ci vorrebbe un tasso e basta, senza commissioni: se sconfini paghi questo. Sia alto o basso, non importa: l’essenziale è che ci sia un solo indicatore di prezzo, comparabile. Inoltre bisognerebbe, per equità, differenziare le condizioni sullo scoperto in funzione della giacenza e della ricchezza del cliente». Anziché chiedere il mantenimento delle commissioni, le banche potrebbero insomma includerle nel tasso: sarà poi il cliente a decidere se l’offerta gli interessa, o no. «La commissione va inserita nel tasso e le commissioni abolite — concorda Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo, che sulla commissione di massimo scoperto ha in corso una class action con Intesa Sanpaolo, udienza il 16 marzo a Torino —. È comunque chiaro che non è vero che si sta chiedendo alle banche di lavorare gratis sugli scoperti, la retribuzione c’è». L’avranno vinta le banche? Si vedrà a breve. Intanto, le commissioni vengono fatte pagare: nel caso, verranno restituite ai clienti, assicura, per esempio, Intesa Sanpaolo. Che, nell’attesa, sta studiando un mini-fido da mille euro, per chi fatica ad arrivare a fine mese. Perché ieri i clienti si vergognavano ad andare in rosso, «ma ora le condizioni sono cambiate».


Estratto da:http://www.corriere.it/economia/12_marzo_12/puato-depositi-andate-in-rosso_d1451300-6c3b-11e1-bd93-2c78bee53b56.shtml
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Quanto costa una cena con Barack Obama?

Se trovate nella vostra casella mail l’invito “Vieni a cena da me”, mittente: “Barack Obama,” non preoccupatevi, non è un virus. È parte della campagna di raccolta fondi del presidente in carica, che sta utilizzando del resto una tecnica già sfruttata dalla sua ex rivale Hillary, che ai tempi delle primarie del 2008 metteva in palio tra i donatori non una cena, bensì uno snack informale a casa Clinton (con tanto dell’aggiunta “per favore, convincente Bill a mangiare più verdure che patatine”). 


Ma quanto costa una cena con Barack Obama?

Dipende. Stando alla mail inviata dall’ufficio raccolta fondi, per entrare la lotteria che assegnerà i quattro posti alla tavola presidenziale occorre fare una donazione dai 3 dollari in su.Ma se andate sul sito Dinner with Barack, scoprite che si può partecipare anche gratuitamente, ma che è gradita una donazione fino a 2500 dollari.


Estratto da: http://www.rivistastudio.com/in-breve/quanto-costa-una-cena-con-barack-obama/ 
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giovedì 22 marzo 2012

Quanto costa un funerale lussuoso?


Un ricco uomo d’affari cinese, la cui identità è sconosciuta, ha speso 770 mila dollari per celebrare il funerale dell’amata madre. Le celebrazioni hanno avuto più il sapore di un grande evento con la funzione che si è svolta sopra un palco davanti a oltre 10.000 invitati e con dei maxi schermi sparsi tra la folla per consentire a tutti di assistere alla celebrazione. Inutile dire che il traffico è stato completamente bloccato nel Wenling.


Estratto da:http://www.myluxury.it/articolo/spesi-un-milione-di-dollari-per-un-funerale-lussuoso/24475/
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Quanto costa la benzina e perchè?

Benzina: nuovi record. Ecco l’elenco delle vergognose accise sui carburanti
Vediamo quali sono questi costi che gravano sugli automobilisti.Non passa giorno che il prezzo dei carburanti segni nuovi record.

Tali notizie non possono che farci preoccupare ed arrabbiare un po’, MA ormai sappiamo tutti che i rincari sono legati prevalentemente alle elevate quotazioni del greggio.Quello che forse non sappiamo - molto bene - è che sul prezzo in Italia pesano “tasse misteriose” che resistono da oltre 70 anni e che il nostro caro Paese continua a farci pagare.Il prezzo complessivo è composto da varie voci: dal costo del prodotto raffinato, il trasporto primario, il costo di stoccaggio, le varie spese di ufficio e punto vendita, fino al margine per il gestore. Sembrerebbero molte, ma tutte queste voci - che contemplano spese e guadagni per divesi soggetti - ammontano solo al 30% del costo del carburante.La vera “vergogna” arriva dalle famose accise che pesano per il 52% sul costo totale.Pensate, la prima fù introdotta da Mussolini nel lontano 1935 - 1,90 lire al litro sulla benzina per finanziare la guerra di conquista dell’Abissinia. Poi nel corso degli anni ogni Governo ha deciso di imporre “balzelli” per ogni emergenza: dalla crisi di Suez (1956), al disastro del Vajont (1963), fino alle guerre in Libano e Bosnia.

L’ELENCO
1,90 lire per il finanziamento della guerra di Etiopia del 1935
14 lire per il finaziamento della crisi di Suez del 1956
10 lire per il finanziamento del disastro del Vajont del 1963
10 lire per il finanziamento dell’alluvione di Firenze del 1966
10 lire per il finanziamento del terremoto del Belice del 1968
99 lire per il finanziamento del terremoto del Friuli del 1976
75 lire per il finanziamento del terremoto dell’Irpinia del 1980
205 lire per il finanziamento della guerra del Libano del 1983
22 lire per il finanziamento della missione in Bosnia del 1996
39 lire per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004.

Prese singolarmente si tratta di cifre minime, nell’ordine del millesimo di euro o di 10 centesimi, eppure sommate, queste dieci una tantum sono diventate col passare degli anni una massa che determina un aggravio complessivo di quasi 25 centesimi.
MA non finisce qui: perché come spesso accade in Italia – abbiamo una tassa sulla tassa. Su questi 25 centesimi di euro infatti, sommati alla vera e propria imposta di fabbricazione (definita per decreti ministeriali), viene aggiunta pure l’Iva del 20%.
Alla base di tali dati, credo che la rabbia degli automobilisti sia ampiamente giustificata.
Ma quanto guadagna lo Stato?: i conti sono facili, ogni centesimo di aumento sul carburante comporta un maggiore introito di circa 20 milioni di euro al mese per le casse dello Stato. Secondo i dati dell’Unione petrolifera nel 2007, le entrate fiscali alimentate dai prodotti petroliferi sono state superiori ai 35 miliardi (24,7 derivanti dalle accise e 10,5 dall’Iva).



Estratto da:http://www.finanzautile.org/benzina-nuovi-record-ecco-lelenco-delle-vergognose-accise-sui-carburanti.htm
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mercoledì 21 marzo 2012

Quanto costa un libero sfogo?

Chi non ha mai voluto sfogare la rabbia sfasciando ogni cosa gli sia capitata a tiro non potrà apprezzare The Destruction Company, club privato dove si paga per distruggere. L’idea, nata nel New Jersey, è molto particolare. 

Si tratta infatti di un vero club privato con tanto di quota annuale dove si possono scegliere vari oggetti, ovviamente di valore, da rompere con l’attrezzo che più vi aggrada. Mazze da baseball, da golf, asce, martelli, spade: si può scegliere come e cosa spaccare. Il club pensa poi alla sicurezza con le attrezzature necessarie e un ricco catalogo di oggetti da rompere che vanno dai 10 ai 100.000 dollari. Il tutto viene poi ripreso e fotografato per avere un ricordo della “follia distruttrice”.

Estratto da:http://www.myluxury.it/articolo/the-destruction-company-il-lusso-di-pagare-solo-per-distruggere/27193/
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sabato 17 marzo 2012

Quanto costa la Smart elettrica?


La Smart elettrica debutta sul mercato. Dopo la sperimentazione in diverse città italiane, la citycar Mercedes a batterie è ordinabile come tutte le altre varianti. Certo, il costo è ancora elevato ma fra le elettriche è la più economica: per averla si pagano 19.900 euro più Iva oppure 15.900 a cui vanno aggiunte 54 euro mensili per il noleggio delle pile.


 Fra i vantaggi immediati, l'esenzione dal bollo, la possibilità di entrare nelle zone a traffico limitato com l'Area C a Milano, e in alcuni comuni si può anche parcheggiare gratis sulle strisce blu. Per prenotarla bisogna versare un acconto di 500 euro circa e a quanto pare lo hanno già fatto in diversi. Perchè, nonostante i costi non proprio popolari, l'interesse per le vetture a emissioni zero rimane alto. Specie in città.

TERZA GENERAZIONE- Per la Fortwo electric drive è la terza generazione: rispetto alle precedenti, il motore ora è più potente (55 kW) per consentire alla vettura di accelerare da 0 a 100 km/h in 13 secondi con una velocità di punta limitata a 120 orari. L'autonomia è di circa 140 km ma scende parecchio se si utilizzano il condizionatore o il riscaldamento. Ad alimentare la Smart elettrica è un pacco di batterie agli ioni di litio da 17,6 kW che si ricarica in 5-6 ore a una normale presa della corrente. Per una maggiore efficienza è dotata di freni che recuperano l'energia in fase di decelerazione.

Estratto da: http://motori.corriere.it/motori/anteprime/12_marzo_15/nuova-smart-elettrica_8bb78b38-6e7a-11e1-850b-8beb09a51954.shtml 
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sabato 10 marzo 2012

Quanto costa divorziare?


Il desiderio di cambiare vita, porre fine ad un'esperienza logora. Ma anche i tempi lunghi, i costi alti, le incertezze. Sono questi i fattori che incidono sulla scelta o meno di separarsi e divorziare. In Italia, i numeri di chi decide di separare le proprie strade è in costante aumento.

Non si tratta di una scelta immediata: prima di arrivare al divorzio, infatti, c'è la separazione, che dura tre anni. Quella consensuale è un accordo con cui i coniugi stabiliscono le modalità di affidamento dei figli, assegni familiari e divisione dei beni e per avere validità giuridica deve essere ratificata dal giudice. La separazione giudiziale invece è un procedimento contenzioso su istanza di uno dei due coniugi, con un'istruttoria e il pronunciamento di una sentenza di separazione. Il divorzio rappresenta la fine degli effetti civili del matrimonio (sia di rito civile che religioso). Ora sono necessari tre anni di separazione prima che arrivi la sentenza di divorzio.
Nonostante i tempi lunghi per arrivare ad un divorzio, si tratta di un'esperienza sempre più comune. In parallelo va la contrazione dei matrimoni. I numeri dell'Istat parlano chiaro: se nel 2008 se ne sono celebrati 246mila, due anni sono stati poco più di 217mila. Viceversa cresce il numero di chi termina, anche formalmente, la propria esperienza coniugale: nel 2009 ci sono stati 54mila 456 divorzi e 85mila 945 separazioni. Per quanto riguarda la contrazione nel numero dei matrimoni, si tratta di una diminuzione tutto sommato uniforme da Nord a Sud. Gli italiani oltre a sposarsi sempre meno, lo fanno sempre più tardi: ormai l'età media ha raggiunto i 33 anni per gli uomini e i 30 anni per le donne. A quasi dieci anni di distanza, in media, ci si separa o si divorzia: per la separazione sono in media 45 anni per i mariti e 41 per le mogli; in caso di divorzio si sale a 47 e 43 anni.

L'età aumenta anche perché sono necessari tre anni di separazione, prima di arrivare al divorzio. Quanto ai costi, la realtà è molto diversificata. Se per i meno abbienti (con un reddito imponibile inferiore ai 10mila euro) c'è il patrocinio a spese dello Stato, per tutti gli altri i costi sono vari. Per una separazione consensuale così come un divorzio congiunto — cioè formule con un basso grado di contenzioso legale — le spese sono generalmente comprese fra i mille e i 2mila euro. Diverso è il discorso quando si entra nel "giudiziale": in questo caso per gli ex-coniugi si apre la strada del confronto legale, che può arrivare a costare — solo di avvocati — anche 10 o anche 15mila euro. Le stime elaborate dall'associazione dei consumatori Adoc parlano di tariffari che vanno dai 1300 ai 1800 euro per la separazione consensuale, che salgono fra i 2mila e 700 euro e i 3mila e 600 euro per la separazione giudiziale, dopo cui arriverà il divorzio. Per calcolare il costo di quest'ultimo passaggio, Adoc fa una stima che va dai 3mila ai 10mila euro.

Estratto da: http://it.finance.yahoo.com/blog/linkiesta/quanto-costa-divorziare-121537265.html 
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venerdì 9 marzo 2012

Quanto costa la RAI?



I numeri Rai lasciano a bocca aperta se raffrontati ai suoi competitor nazionali come Mediaset e Sky. Al Tg1 ad esempio lavorano 141 giornalisti, il doppio che al Tg5. Stessa situazione a Tg2 (123 redattori) e Tg3 (98). 

Nessuno però batte il Tgr che con i suoi 657 redattori batte tutti i record. Un esercito che dovrebbe essere in grado di abbattere qualunque altra testata giornalistica. E invece arranca, come dimostrano i dati auditel dell'ultimo periodo. Strutture obsolete e appalti esterni aumentanto i costi di produzione, mentre Mediaset e Sky grazie ad investimenti mirati riescono ad avere ricavi positivi. Oltre all'organico anche i costi del personale sono pesanti. Basti pensare che il costo medio di un dipendente Rai è di 89 mila euro, 30 mila in più dei dipendenti Sky. Per non parlare degli stipendi dei vertici aziendali. Augusto Minzolini, ex direttore Tg1, aveva ottenuto un compenso di 550 mila euro all'anno a differenza di un direttore di testata Sky che al massimo guadagna tra i 150 e i 350 mila euro. Se a questo aggiungiamo i contratti faraonici di Fabio Fazio (2 milioni) Floris (450 mila euro) e l'attuale dg Lorenza Lei (quasi 500 mila euro) si riesce a capire come mai la situazione del carrozzone Rai sia sempre più tragica. Forse basterebbe pagare di meno certi ospiti (vedi Rivera e Bobo Vieri a "Ballando con le stelle" o Celentano a Sanremo) e fare investimenti sicuri e mirati.

Estratto da:http://www.liberoquotidiano.it/news/954547/Mamma-Rai-ecco-chi-paghiamo-e-quanto-ci-costa.html
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giovedì 8 marzo 2012

Quanto costa la TAV?



Solo due comuni contrari, tutti sono favorevoli: gli 87 comuni interessati in Francia e quasi tutti i comuni piemontesi. I contrari sono solo una dozzina, di cui solo 2 effettivamente interessati dai lavori, per un totale di 6500 abitanti.

Costi molto ridotti: secondo il documento, l'opera costerà solo 3 miliardi, perchè l'Ue cofinanzierà l'opera al 40% (quindi, secondo il documento, il traforo costerà solo 5 miliardi)

Vantaggi nel trasporto: con la Tav ci sarà un dimezzamento dei tempi. Per esempio da Milano a Parigi ci vorranno non più 7 ore, come oggi, ma 4 (secondo le FS, da Milano a Parigi il treno più veloce è un notturno che parte da Milano alle 23.38 e ci impiega quasi 10 ore; con un aereo, compreso il check-in e l'attesa all'arrivo siamo nell'ambito delle 3 ore e ad un prezzo equivalente se non minore). Aumenterà anche la capacità di trasporto, da 1000 a 2000 tonnellate per treno grazie a treni lunghi fino a 750 metri.

Attenzione al territorio: Il percorso della Tav è già stato modificato per andare incontro alle esigenze di tutti i comuni, compresi Chiomonte e Susa.

Tempi e compensazioni: I lavori dovrebbero iniziare tra maggio e giugno alla Maddalena per poi iniziare il tunnel principale nel 2013. I lavori dureranno 10 anni. Nel documento viene anche spiegato che saranno stanziati 300 milioni dal governo per realizzare l'accordo di Pracatinat; mentre sono previste opere compensative sul territorio per 135 milioni.

Peccato che la Tav ha una previsione di spesa per 20 miliardi, e non 5. Quindi, ammesso che l'Unione Europea cofinanzi il 40%, la quota dell'Italia - che paga la maggior parte delle somme, a causa di un accordo siglato dall'allora Ministro delle Finanze Giulio Tremonti - è di almeno 10 miliardi. Ma si sa che i costi finali di queste opere sono almeno il triplo del preventivato. Se è così, noi li abbiamo 30 miliardi? E l'Europa è garantito che ci finanzierà 20 miliardi? Perchè queste sono le somme vere in gioco. E in quanto alle misure compensative, anche mettendo da parte che i NoTav hanno già detto che non gli interessa, se come sostengono i geologii lo scavo penetrerà in un giacimento di amianto, quali opere si possono costruire per ovviare ad una persona che muore di mesotelioma pleurico?


Estratto da:http://www.julienews.it/notizia/politica/il-governo-la-tav-costa-3-miliardi-e-solo-2-comuni-contrari/104139_politica_0.html
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mercoledì 7 marzo 2012

Quanto costa la pirateria?



Nell’ottobre scorso il segretario Generale dell’International Maritime Organization, Efthimios Mitropulos, aveva calcolato i costi della pirateria “fra i sette e i dodici miliardi di dollari all’anno a livello globale”. E quando si parla di costi, si pensa subito ai riscatti che gli armatori devono invariabilmente pagare per ottenere la liberazione dei marittimi tenuti in ostaggio (al momento pare siano circa seicento, provenienti un po’ da tutto il mondo), o alle merci trafugate sui mercantili.

 Ma il danno economico causato dagli attacchi dei predoni – e dalla semplice paura della loro eventuale presenza in mare – si concretizza in molti altri capitoli di spesa, poco noti ai non addetti ai lavori.
Lo studio. Hanno cercato di districarsi in questa giungla di cifre Anna Bowden e Shikha Basnet, due ricercatori della fondazione non governativa One Earth Future, che nel loro dossier “The Economic Cost of Somali Piracy 2011” hanno individuato ben nove settori delle attività connesse alla navigazione in prossimità del Corno d’Africa sui quali incide direttamente il fenomeno della pirateria. Alcuni insospettabili: cosa c’entrano i moderni corsari – ci si potrebbe infatti chiedere – con i 2,7 miliardi di dollari in più spesi per il carburante dagli armatori? Questa è la voce che pesa più di tutte sui bilanci delle compagnie che impiegano mercantili lungo le rotte a rischio. Il fatto è che la velocità è il modo più sicuro per eludere gli attacchi (nello studio si evidenzia come nessun attacco abbia avuto successo se la nave viaggiava dai 18 nodi in su). Naturalmente, più veloci si procede, più si consuma. E poi va anche aggiunto il maggior utilizzo di carburante necessario per le "deviazioni" più o meno lunghe dalle rotte tradizionali.
Militari e bodyguard. In ordine di incidenza, il secondo capitolo di spesa è quello dell’impegno militare internazionale, che costa complessivamente ai 30 Governi presenti nell’area con loro unità 1,27 miliardi. La missione navale “Atlanta” dell’Ue è stata da poco prorogata fino al dicembre 2014 e questo comporterà un ulteriore necessità di fondi. L’anno scorso i Governi hanno anche speso16 milioni per processare i pirati arrestati e 21 per sostenere organizzazioni a vario titolo impegnate nella lotta al fenomeno. Queste voci sono le uniche che non comportano esborsi da parte degli armatori, che invece spendono di tasca propria 1,11 miliardi per imbarcare guardie armate – private e non – sui mercantili. In Italia è stata da pochi mesi autorizzato l’imbarco di uomini della Marina per assicurare la difesa delle navi. Si tratta di team specializzati e ben equipaggiati, composti da sei unità ciascuno, che costano agli armatori tremila euro al giorno.
Le assicurazioni. Un totale di 635 milioni di dollari sono stati invece pagati per i premi assicurativi, saliti alle stelle per chi opera nelle “war risk areas”, cioè in zona di guerra, come viene ormai considerata dai Lloyds buona parte dell’oceano Indiano occidentale. Rapimento e riscatto (kindap and ransom) sono le principali forme assicurative da stipulare su questi mari. Il War Risk Premium può essere ridotto solo imbarcando guardie armate o equipaggiando la nave con adeguati sistemi di sicurezza, come una “cittadella” dove rifugiarsi in caso di attacco, o filo spinato lungo le parti basse e impianti d’allarme di ultima generazione.
Altri 580 milioni sono andati in fumo per tornare all’antico. Come definire altrimenti la scelta di molte rinfusiere e le petroliere che hanno seguito vie alternative, più lunghe ma meno pericolose, come la circumnavigazione dell’Africa? Anche perché per attraversare le aree a rischio bisogna prima trovare i marittimi che accettino di lavorare con il costante pericolo di cadere in mano ai pirati. La miglior medicina contro la paura è un aumento dei compensi: 195 milioni di euro in più, per la precisione, stima il rapporto di One Earth Future.
Costi economici e umani. Compreso il capitolo più doloroso, quello dei sequestri (1.118 i marittimi presi in ostaggio solo nel 2011, 24 dei quali assassinati), che ha comportato una spesa complessiva per il pagamento dei riscatti di 160 milioni, il costo totale delle attività di contrasto alla pirateria ammonta a circa 6,9 miliardi di dollari. Questa cifra cresce poi vertiginosamente se si considerano i “danni collaterali”, difficilmente quantificabili ma evidenti, come la riduzione dei flussi turistici che hanno subito grandi paesi dell’area, Kenya e India in testa.

Estratto da:http://www.informazionimarittime.it/ma-quanto-costa-la-pirateria-2022
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domenica 4 marzo 2012

Quanto costa l'Heineken Jammin' Festival ?

Gli organizzatori dell’Heineken Jammin’ Festival 2012 hanno svelato finalmente tutti gli headliners della prestigiosa kermesse che si terrà dal 5 al 7 luglio 2012 e sarà ospitato per la prima volta dall’Arena Concerti della Fiera di Rho a Milano.

 Ai già annunciati Red Hot Chili Peppers e The Cure, protagonisti rispettivamente delle serate del 5 e del 7 luglio, si sono aggiunti i Prodigy, che si esibiranno dunque il 6. Tra gli altri nomi importanti della musica internazionale che suoneranno sul palco durante la tre giorni del festival rock più importante d’Italia spiccano gliEvanescence e i New Order, con i Gorillaz che terranno un Late night show.

I biglietti per l’Heineken Jammin’ Festival 2012 possono essere acquistati su LiveNation.it e sul circuito Ticketone al prezzo di 63.25 euro per la singola serata e 150 euro per l’abbonamento ai tre giorni.

Estratto da:http://www.musicroom.it/articolo/heineken-jammin-festival-2012-il-programma-ufficiale-con-rhcp-prodigy-e-the-cure/32161/
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sabato 3 marzo 2012

Quanto costa l'iPad 3 ?



Il 7 marzo 2012 Apple presenterà l’ultimo modello di iPad, il numero 3.
Secondo i siti specializzati, la terza generazione di iPad sarà predisposta per accedere alle velocissime connessioni di rete 4G.



L’evoluzione, con il supporto al 4G e l’adozione dello schermo Retina Display con risoluzione da 2084×1536, giustificherebbe il balzo del prezzo dell’iPad di terza generazione. Il listino prezzi potrebbe dunque essere il seguente, da 579 a 899 dollari. Solo Wi-Fi, in tre taglie (16, 32, 64 GB): 579 dollari, 679 dollari, 779 dollari; la versione WiFi più 3G: a 699 dollari, 799 dollari, 899 dollari.


Apple però manterrà in vendita l’attuale iPad 2 al prezzo attuale, in modo tale da avere più tablet a prezzi differenziati. L’iPad 2 diventerà insomma il “modello di iPad low-cost” di Apple. Apple ha venduto 55 milioni di iPad finora, generando ricavi per 34.5 miliardi di dollari. Foxconn, dove si assemblano gli iPad e gli iPhone, ricava il 22% del fatturato da Apple. Curiosità: Come mai nella foto dell’invito di Apple manca il bottone sull’iPad? L’immagine rappresenta iPad 3 con Retina Display.

Estratto da: http://www.channelbiz.it/2012/02/29/apple-svela-lipad-3-il-7-marzo-2012/ 
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